ITALIANO


La Zaranda
Teatro Instabile della Bassa Andalusia


El Régimen del Pienso
(Il Regime del Mangime)

Andrew Polushkin


L'eccesso di cibo ha scatenato un'epidemia nei porcili e i maiali si divorano fra di loro. Con la discesa delle vendite dell'azienda, incominciano i licenziamenti del personale e crescono la disperazione e la diffidenza degli impiegati. La lotta per il posto, con l'unico orizzonte del solito e vuoto orario, senz'altra speranza che una morte indolora, fa che le vite del maiale e l'uomo s'incrociano, si confondano.


foto Víctor Iglesias

Necroscopia di una società

El Régimen del Pienso. Lo stesso titolo è già caricato di tante risonanze: da una parte "pienso" significa il cibo che si dà al bestiame e dall'altra è la prima persona del verbo pensare ('io penso', 'yo pienso'). Senza dimenticare gli elementi tragicomici che caratterizzano la compagnia, questo è un lavoro duro e nero che abborda la visione del mondo come simulacro. Una pièce drammaturgicamente complessa che rappresenta un importante passo in avanti nel percorso poetico e concettuale della Zaranda.




foto Víctor Iglesias

Dopo 36 anni di carriera, La Zaranda conserva intatto il suo compromesso con il teatro e continua a svolgere un intenso lavoro creativo che l'ha reso degna di un grande prestigio internazionale. Con l'uso simbolico degli oggetti, l'espressività visiva, tanto semplice come poetica, la depurazione e l'effettività dei testi e un senso dell'umorismo devastante, crea un linguaggio contemporaneo estremamente vivo.
La Zaranda, come crivello che preserva quello essenziale e rifiuta quello inservibile, sviluppa una poetica teatrale che, lontano da formule stereotipate o effimere, si è consolidata con un linguaggio proprio, che tenta di rievocare alla memoria ed invitare alla reflessione.


LAVORI SVOLTI

Los Tinglaos de Maricastaña (1983)
Mariameneo Mariameneo (1985)
Vinagre de Jerez (1989)
Perdonen la Tristeza (1992)
Obra Póstuma (1995)
Cuando la Vida Eterna se Acabe (1997)
La Puerta Estrecha (2000)
Ni Sombra de lo que Fuimos (2002)
Homenaje a los Malditos (2004)
Los que Ríen los Últimos (2006)
Futuros Difuntos (2008)
Nadie lo quiere Creer (2010)



La Zaranda - Breve Rassegna Stampa

Superbo sainete spettrale. Buono come sempre. Un'ammirazione enorme, pure come sempre, maestri, ed un rispetto imponente. Sicuramente lo spettacolo più “classico” della Zaranda, e per classico intendo quello più narrativo, con una trama che intreccia i ritmi concentrici e le cerimonie segrete.
Marcos Ordóñez. El País. Babelia. Madrid. 30/X/2010


Con la parola che Calonge mette in bocca di Gaspar Campuzano, Francisco Sánchez ed Enrique Bustos -tre formidabili attori- la poetica liquida l'estetica, e funziona con colpi precisi, contundenti, che spesso scatenano incontenibili risate.
Ecco la prima assoluta nel festival Temporada Alta di una tremenda disquisizione agonica, con una lunga vita davanti.
Joan-Anton Benach. La Vanguardia. Barcelona. 19/X/2010


L'uso simbolico degli oggetti e la composizione dello spazio è impeccabile, una delle fantastiche sensazioni dello spettacolo.
Insomma, quelli della Zaranda sono bravissimi e veramente si giocano il tutto per tutto.
Joaquim Armengol. Avui+El Punt. Barcelona. 18/X/2010


Un vero lusso: la Zaranda porta a Murcia il suo ultimo spettacolo, appena uscito dal cielo. Un nuovo regalo di carne ed anima offerto al pubblico.
Antonio Arco. La Verdad. Murcia. 23/X/2010


Un'interpretazione superba ed un testo scritto da Eusebio Calonge traboccante di genialità. La Zaranda difficilmente ci può deludere.
Eva Torres Martínez. Artez. 1 /XI/2010


Mantiene la sua personale impronta stilistica e tematica. Con ricca estetica, mostra una disperazione critica e solenne, sobria e lacerante, immagine che nasce dalle essenze, muovendo cadaveri per sentieri di macabra e critica desolazione. Cerimonia ritualizzata che unisce la vita e la morte.
María José Ragué. El Cultural del Mundo 31/XII/2010






Nessun commento:

Posta un commento